LECTIO CONDIVISA PER DOMENICA 1 ottobre 2017

XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO


+Dal Vangelo secondo Matteo (21,28-32)

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”.

Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose:“Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo».

E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».


L’evangelista Matteo inserisce tre parabole nella sezione delle dispute a Gerusalemme con i farisei. Si tratta dei capitoli 21-22 e dei capitoli 26-28. Seguirà la disputa sul tributo a Cesare.
Come d’abitudine, il primo evangelista mette in parallelo Gesù e il suo Precursore. Possiamo leggere nel testo la critica all’autorità religiosa di Israele al tempo di Gesù e anche un riflesso dei contrasti tra la comunità cristiana di Matteo e il giudaismo.
Al versetto 23 «i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo» si erano rivolti a Gesù, per interrogarlo, ed è quindi ad essi che viene indirizzata la breve parabola dei due figli, esclusiva di Matteo. Questo testo presenta due versioni nei manoscritti: in alcuni, infatti, è il primo figlio a dire sì e poi a non recarsi nella vigna, così che colui che fa la volontà del Padre risulta essere il secondo, anche se in un primo tempo aveva risposto negativamente.
Il versetto 29 dice che il figlio «si pentì» per indicare la conversione. Al versetto 30 il figlio, che poi non andò nella vigna, risponde: «Sì, Signore», e non come ci aspetteremmo, «Sì, padre»; come a indicare un rapporto più da padrone – servo che tra padre e figlio.
Gesù poi disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio». L’affermazione di Gesù è molto dura: i capi dei sacerdoti e gli anziani sono giudicati meno degni dei pubblicani e delle prostitute, due categorie assai disprezzate al tempo di Gesù, anche perché collaboravano con i Romani. Matteo, in questo testo, continua la polemica con la classe dirigente del suo tempo. I capi si comportano come il secondo figlio che dice «Sì, signore», ma poi non fa nulla.
Si manifesta in questi versetti il tema al centro della discussione, quello dell’autorità e la relazione Giovanni – Gesù. A differenza dei pubblicani e prostitute, i capi non si sono pentiti/convertiti e non hanno creduto.
Come sempre questo brano del Vangelo parla di noi e della nostra vita. Così diventa immediato, per noi, identificarci con uno o con l’altro dei fratelli. A chi assomigliamo? Chi ci è spontaneo difendere? Chi desideriamo imitare? Il nostro rapporto con Dio è di figliolanza o di sudditanza?

Lectio

 Osservo e sottolineo gli elementi le parole che mi appaiono più dense di significato, i personaggi, i movimenti, i luoghi, i titoli dati a Gesù… Ne colgo il significato o le difficoltà per  noi.


Condivido ciò che ho sottolineato:

Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?

 

in questa domanda vedo riassunto l'essere discepolo: seguire e fare la volontà del Padre... "non chi mi dice signore.. signore..."

Commenti: 3
  • #3

    Carmine (domenica, 01 ottobre 2017 00:17)

    Ed egli rispose: Si Signore ma poi non vi andò. ...
    Non basta parlare bene. .. quel che conta anche per Gesù sono i fatti

  • #2

    Mirko (giovedì, 28 settembre 2017 13:13)

    Ed egli rispose:“Sì, signore”. Ma non vi andò.

  • #1

    fabio (giovedì, 28 settembre 2017 11:26)

    si pentì e vi andò

Meditatio

Riprendo il testo e cerco di cogliere quale parola il Signore dice a me, al mio cammino di fede, al cammino della Chiesa oggi.

 


Condivido come questo testo nutre o interroga la mia fede:

la questione fondamentale: sentire Dio come Padre e permetterci di trattarlo come ci trattano i nostri figli, o trattarlo da Signore, ma non essere suoi discepoli?

 

Fare la volontà del Padre, lasciarsi guidare da Lui... anche contro voglia... lavorare nella sua vigna. Quanto è vicina alla nostra vita e al nostro percepire il Regno di Dio nella nostra esistenza!

Commenti: 3
  • #3

    Carmine (domenica, 01 ottobre 2017 00:24)

    Come per un figlio nei confronti dei suoi genitori, così anche a me è capitato di non comprendere e quindi accettare facilmente la tua volontà. .mi ritrovo comunque più facilmente nel primo figlio

  • #2

    Mirko (giovedì, 28 settembre 2017 13:19)

    Eccomi.... Quante volte... Quante volte non compio la volontà del Signore.... Quante volte non rispetto le regole di "questo gioco".... Eppure l'ho scelto, e, anche se qualcuno potrebbe dire imposto dai genitori con il battesimo, l'ho poi scelto e confermato con la Santa Cresima.
    Eccomi... Sono io... ogni volta che con la presunzione di "essere dentro", solo perché un po impegnato in parrocchia o in qualche gruppo, commento anche in malo modo l'operato degli altri..... Ci sono tanti esempi... Signore confido nella tua misericordia paterna!

  • #1

    fabio (giovedì, 28 settembre 2017 11:26)

    fatico ad identificarmi se pubblicano prostituito a ciò che più mi attrae oppure anziano "dotto"...ma solo per oggi, come si prometteva san Giovanni XXIII vorrei andare a lavorare nella tua vigna.

Oratio

Comincio a rispondere alla Parola che il Signore mi ha rivolto.

 

 


Condivido una o due espressioni della mia preghiera:

Padre nostro,

sia fatta la tua volontà.

Commenti: 3
  • #3

    Carmine (domenica, 01 ottobre 2017 00:27)

    Grazie Signore per tutte le volte che hai sopportato pazientemente i miei rifiuti. .
    Donami il tuo Santo Spirito perché mi renda altrettanto paziente come padre nei confronti dei miei figli

  • #2

    Mirko (giovedì, 28 settembre 2017 13:21)

    Signore confidiamo nella tua infinita misericordia!

  • #1

    fabio (giovedì, 28 settembre 2017 11:26)

    confido in Te, nella tua incommensurabile misericordia, per tutte le volte che solo volto lo sguardo alla tua vigna e ho stabilito che le mie priorità sarebbero state altre...