LECTIO CONDIVISA PER DOMENICA 29 Gennaio 2017

IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO


Dal Vangelo secondo Matteo (4,12-23)

Dal Vangelo secondo Matteo (5,1-12a)

In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:

«Beati i poveri in spirito,

perché di essi è il regno dei cieli.

Beati quelli che sono nel pianto,

perché saranno consolati.

Beati i miti,

perché avranno in eredità la terra.

Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,

perché saranno saziati.

Beati i misericordiosi,

perché troveranno misericordia.

Beati i puri di cuore,

perché vedranno Dio.

Beati gli operatori di pace,

perché saranno chiamati figli di Dio.

Beati i perseguitati per la giustizia,

perché di essi è il regno dei cieli.

Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».


Nel Vangelo di Matteo, Gesù inizia la sua attività pubblica con il cosiddetto Discorso della Montagna. Si chiama così perché, stando alle indicazioni fornite dal testo, Gesù lo pronuncia da un’altura.
Le beatitudini, Magna charta del messaggio evangelico, possono essere considerate come la cornice nella quale inserirsi per riuscire a comprendere il significato di quanto Gesù è venuto a fare e a insegnare. Qual è infatti il sentimento che Gesù prova mentre guarda le folle? Che cosa sentiva il Figlio di Dio nel profondo del suo cuore quando i suoi occhi si posavano su quella moltitudine seduta ai piedi del monte? Egli sentiva una grande compassione, un affetto profondo, un’immensa tenerezza, un fremito che lo commuoveva. Gesù nel descrivere chi è il “beato” dice che è il volto stesso di Dio: semplice e povero nello spirito, che piange le sorti dell’uomo, che ha fame e sete di giustizia, misericordioso, puro di cuore, che opera la pace, che sarà perseguitato fino a salire su una croce. Cristo stesso, in questa circostanza, si pone come beatitudine per quelli che erano lì, che avevano camminato ed erano arrivati ultimi, e non avevano neppure mangiato; la sua persona era la risposta esauriente al loro bisogno, alla loro domanda, al loro desiderio. Questo desiderio è di origine divina; Dio stesso l’ha messo nel cuore dell’uomo per attirarlo a sé, perché Egli solo lo può colmare. Le beatitudini sono, dunque, un modo rivoluzionario e sovversivo rispetto al modo solito di sentire la vita. I beati sono coloro che pongono la loro fiducia in Dio, sono mendicanti di Lui, sanno che è Dio che risponde al loro desiderio, essi conoscono il segreto della vera speranza in Dio perché è solo Lui che può soddisfare il bisogno di bene che si ha nel cuore. I beati sono  liberi perché ripongono la loro speranza nel Dio che viene. Inizia così a fiorire il Regno di Dio, un modo più vero e più libero di godere le cose, nella prospettiva dell’eterno. Le beatitudini sono la strada che Dio indica come risposta al desiderio di felicità insito nell’uomo, sono il ritratto di Gesù, la sua forma di vita e sono la via della vera felicità, che anche noi possiamo percorrere con la grazia che Gesù ci dona. Esse svelano la mèta dell’esistenza umana, il fine ultimo cui tendono le azioni umane: Dio ci chiama alla sua beatitudine.
Tale vocazione è rivolta a ciascuno personalmente, ma anche all’insieme della Chiesa, popolo nuovo di coloro che hanno accolto la promessa e vivono nella fede di essa.

Lectio

 Osservo e sottolineo gli elementi le parole che mi appaiono più dense di significato, i personaggi, i movimenti, i luoghi, i titoli dati a Gesù… Ne colgo il significato o le difficoltà per  noi.


Condivido ciò che ho sottolineato:

 

Beati voi quando […] diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia”.

 

 

 

Questa è la beatitudine riservata a tutti i discepoli, riguarda il loro stare nel mondo. E’ forse la più dura e ostica perché non fa sconti: se uno è veramente un discepolo di Gesù, almeno l’ostilità, l’opposizione, la derisione per uno stile di vita “scomodo” le deve incontrare. “Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi!” (Lc 6,26).

 

 

 

Commenti: 2
  • #2

    vanessa (sabato, 28 gennaio 2017 18:52)

    Gesù salì sul monte: si pose a sedere, si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
    «Beati voi perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

  • #1

    Mirko (venerdì, 27 gennaio 2017 09:35)

    Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.

Meditatio

Riprendo il testo e cerco di cogliere quale parola il Signore dice a me, al mio cammino di fede, al cammino della Chiesa oggi.

 


Condivido come questo testo nutre o interroga la mia fede:

Una vita vissuta come e con Gesù non può non creare avversione e contrasti. Quante volte, invece, subisco la tentazione di compiacere o di avere il consenso a discapito delle esigenze del bene profondo delle persone a cui il Vangelo sempre richiama.

 

Commenti: 2
  • #2

    vanessa (sabato, 28 gennaio 2017 18:52)

    Molte volte noi pensiamo di essere stati lasciati in disparte, non ho lavoro, non ho una famiglia, non sono nessuno.... e ci lasciamo andare allo sconforto. Gesù però ci richiama alla speranza perchè se noi viviamo nel riflesso della sua parola abbiamo la speranza di una vita migliore

  • #1

    Mirko (venerdì, 27 gennaio 2017 09:39)

    Il martirio.... Mai una scelta facile... Ne fisico ne mentale.... Perché implica comunque una sofferenza, che darà sicuramente poi una vita felice .... Insegnamo questo ai nostri figli...

Oratio

Comincio a rispondere alla Parola che il Signore mi ha rivolto.

 

 


Condivido una o due espressioni della mia preghiera:

Signore, Tu sai che non è facile seguirti,

 

Ti chiedo il coraggio di osare,

 

di non accontentarmi delle scelte immediate e accomodanti;

 

sostienimi e abbi pazienza

 

quando archivio un po’ frettolosamente le Tue Parole.

 

Fà che rimanga solo il tuo giudizio.

 

Commenti: 2
  • #2

    vanessa (sabato, 28 gennaio 2017 18:52)

    Signore come tu ci doni la speranza in un mondo migliore, fa che ognuno di noi sia di l'esempio per una vita migliore

  • #1

    Mirko (venerdì, 27 gennaio 2017 09:39)

    Signore insegnaci ad amare